L’APPORTO DELLA PSICOLOGIA ALLA CITTA’ MULTIETNICA

alla luce dei più recenti studi delle neuroscienze

Il presente contributo vuole essere una proposta per un lavoro sincretico tra un nuovo umanesimo, le più recenti scoperte ed indagini psicologiche, che si avvalgono del metodo scientifico e che si basano sulle recentissime tecniche di neuroimaging, e le urgenti necessità della pianificazione urbana. Si cerca perciò di delineare possibili linee guida, che possano aiutare il pianificatore a prendere in considerazione i bisogni psichici dell’essere umano, nel suo vissuto come fruitore della città, sia nel rispetto della sua realtà interna psichica, sia considerando gli ineludibili condizionamenti della progettazione.

Vi è una continuità storico-culturale nel mondo occidentale, che “contamina” il pensiero europeo antico, mediterraneo e nordico, con il sapere mediorientale: mi riferisco agli apporti culturali del mondo arabo omayyade, che dalla Spagna fluirono nell’occidente, e che si rispecchiano anche nella cultura letteraria, come nel “Parsifal” di Wolfram von Eschenbach e nei secoli successivi nell’opera di Gotthold Ephraim Lessing (“Nathan il Saggio”), che influenzò l’opera di Goethe.

Oltre a ciò si devono ricordare tutti i contatti che il mondo mediterraneo ebbe durante l’Ellenismo e nei primo secoli dell’era cristiana con le culture dell’Estremo Oriente, che sfociarono nella cultura del Gandhara.
La struttura della città ha sempre rispecchiato la cultura della società che la realizzava. Dalle città senza strade, come Chatal Huyuk, alle città sacre dell’Egitto e dei Maya centrate sulla sacralità del Divino, alla Urbs Romana, espressione della grandiosità dell’Impero, alle progettazioni del neo-classicismo pervase di conoscenze esoteriche, come la costruzione di El Escorial dell’architetto Herrera, fino alle metropoli dei tempi nostri. La città quindi è sempre stata espressione nella pietra di contenuti nascosti, che esprimevano lo spirito del loro tempo e contemporaneamente agivano sulla psiche dei propri abitanti.

Già da decenni sono attivi studi che hanno cercato di collegare le attività fantasmatiche e percettive della psiche umana alla progettazione, nel tentativo di individuare le connessioni tra l’interno dell’uomo e il suo habitat.
E’ sempre più viva e pressante la richiesta di arrivare a definire delle informazioni che possano meglio aiutare la progettazione ad essere più vicina ai bisogni dell’essere umano, e che si basino su conoscenze e osservazioni scientifiche. Nasce così la domanda di come collegare i risultati di questi nuovo ambiti della ricerca sul funzionamento della psiche e del cervello, dovuti alle tecniche neuroimaging, alla progettazione urbana, tale da rendere sempre più “umana” e vivibile la città.

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L’APPORTO DELLA PSICOLOGIA ALLA CITTA’ MULTIETNICA, alla luce dei più recenti studi delle neuroscienze
(tratto da: Corrado BEGUINOT, Human Rights and the City Crisis, 33/Ninth Tome, Series of Urban Studies, Giannini, Napoli, 2012)

Le carteTRUST di Christa DIEGELMANN e Margarete ISERMANN e il saggio di Jung “LA SINCRONICITÀ COME PRINCIPIO DI NESSI ACAUSALI” – di Marialfonsa Fontana Sartorio.

Nella mantica l’uso di speciali strumenti (legnetti, viscere di animali, ecc.) preposti a questo scopo è presente in differenti modi, in molte culture antiche;
tale modalità è stata quasi sempre liquidata come superstizione senza valore dalla cultura corrente.

Ciò che distingue le predizioni divinatorie dalle previsioni scientifiche è l’assenza nelle prime di una causalità dimostrabile tra il segno interpretato e il risultato previsto. Infatti prima dell’avvento del metodo scientifico, qualunque tipo di previsione ricadeva nell’ambito della divinazione.

Con lo sviluppo delle scienze naturali – e la conseguente affermazione e sistematizzazione delle variabili che determinano la metodologia dell’indagine scientifica – è stato possibile prevedere alcuni eventi in modo più o meno preciso, come le eclissi, il clima e le eruzioni vulcaniche.

Attualmente queste previsioni …

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Le carteTRUST di Christa DIEGELMANN e Margarete ISERMANN e il saggio di Jung “LA SINCRONICITÀ COME PRINCIPIO DI NESSI ACAUSALI” – di Marialfonsa Fontana Sartorio.

Nasce la sezione Psicologia Urbanistica

L’Associazione Qualità e Formazione apre una finestra sulle ricerche fatte a livello mondiale, soprattutto in area germanica, sul rapporto che intercorre tra pianificazione territoriale e psiche, attingendo alle più recenti scoperte del funzionamento della stessa attraverso le neuroscienze.

E’ nel ricordo del prof. Corrado Beguinot e alla sua accorata denuncia “La città uccide” che tale lavoro ha preso inizio: ci si propone infatti di diffondere, tramite il sito dell’Associazione Qualità e Formazione, i contenuti di riviste specialistiche internazionali riguardanti la psicologia urbanistica.

E’ interessante evidenziare come stia crescendo nella ricerca della pianificazione urbana il bisogno di dare indicazioni sulle risorse individuo/ambiente che la singola città può offrire.
Ci si sta ponendo nella pianificazione urbana la domanda non solo di che natura è la relazione che l’essere umano instaura con il suolo circostante, ma anche con il mondo che egli stesso costruisce, che comprende costruzioni, comunicazione e informazione.

La psicologia urbanistica perciò si rivolge perciò al mondo della natura antropizzata, alle interazioni sociali e culturali nelle loro implicanze psicologiche con l’essere umano.

La psicologia urbanistica è ancora una disciplina relativamente giovane ed è caratterizzata da un alto grado di interdisciplinarietà. Pertanto, le questioni psicologiche ambientali includono anche aspetti della globalizzazione e dello sviluppo sostenibile e quindi hanno legami con la scienza politica.

Un aspetto dell’attuale ricerca della psicologia urbanistica è rivolto ad indagare la relazione tra gli stimoli delle sensazioni sensoriali e lo stress sulla salute psichica. In tale ambito si sviluppa anche la ricerca su quali siano gli interventi per attivare la resilienza insita in ogni città, non solo dopo eventi catastrofici, ma nella vita quotidiana, in una prospettiva che si ponga come alternativa alla “città che uccide”.

La psicoterapia del trauma, Marialfonsa Sartorio, Isbn: 9788891008015

Questo libro offre una visione il più possibile ampia dell'esperienza traumatica, nelle sue varie implicanze sulla psiche umana. Dai più recenti studi emerge l'importanza di una buona conoscenza teorica dei processi psichici sottostanti ad ogni esperienza stressante o traumatica
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Medicina Psicosomatica, luglio – settembre 2010, Psicologia Positiva e psicoterapia del trauma: trattamento orientato alle risorse del paziente nella psicoterapia del trauma e negli interventi di crisi, Marialfonsa Sartorio

Questo libro offre una visione il più possibile ampia dell’esperienza traumatica, nelle sue varie implicanze sulla psiche umana.

Dai più recenti studi emerge l’importanza di una buona conoscenza teorica dei processi psichici sottostanti ad ogni esperienza stressante o traumatica; il libro ha una parte teorico-introduttiva che illustra gli aspetti neurobiologici, neuroendocrinologici e neurofisiologici essenziali per comprendere il trauma, puntualizzando le differenze tra stress ed evento traumatico.

Successivamente il problema viene valutato a livello di comunicazione delle informazioni, di come cioè l’evento traumatizzante distorca tutto il sofisticato processo di informazioni a livello cognitivo, emozionale e pulsionale. L’evento traumatico è stato così affrontato nella sua dinamica sociale interpsichica, accanto a quella personale intrapsichica.

Un capitolo è stato dedicato alla storia della psicotraumatologia: è infatti importante sottolineare che questa branca della ricerca è sì recente, ma di fatto è sempre stata presente in altra forma in tutta la storia dell’umanità, visto che l’esperienza del dramma, del dolore, dell’orrore accompagna l’essere umano dalle sue prime origini.

Questo volume è indirizzato perciò a tutti coloro che si interessano professionalmente degli aspetti psicologici del trauma, sia teorici che pratici, e a quanti sentono il bisogno di approfondire la conoscenza del meccanismo del trauma, presente purtroppo nella vita di molti.

Alcuni capitoli entrano nello specifico presentando le linee teoriche di intervento ormai codificate per un approccio psicoterapico adeguato: stabilizzazione, confrontazione e reintegrazione fanno ormai parte del percorso di intervento di ogni psicoterapia del trauma, qualunque sia la tecnica applicata. Si fa accenno ad alcune tecniche di intervento, che per la loro specificità devono essere utilizzate da psicoterapeuti che abbiano una formazione nella psicoterapia del trauma.

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Psicologia positiva e psicoterapia del trauma